I professionisti (lavoratori autonomi) che non aderiscono al regime forfettario possono scaricare il 100% di moltissimi costi; ad esempio:
- Cancelleria, libri e riviste professionali, canoni di abbonamento a banche dati.
- Utenze: elettricità, acqua, gas.
- Corsi di formazione e aggiornamento professionale (100% entro il limite di 10 mila euro annui);
- Iscrizione all’albo professionale.
- Arredamento e attrezzature da ufficio.
- Software gestionali e servizi di comunicazione.
- Attrezzatura informatiche (server, tablet, PC, schermi stampanti, router, ecc).
- Canoni di locazione per immobili strumentali, oneri condominiali e TARI.
- Manutenzione e riparazione di attrezzature, arredamento e immobile strumentale adibito ad ufficio.
- Spese per collaboratori autonomi.
- Spese per lavoro dipendente.
Le spese relative alla telefonia fissa sono deducibili nella misura dell’80% del costo e del 100% dell’IVA, mentre quelle per la telefonia mobile sono deducibili nella misura dell’80% del costo e del 50% dell’IVA:
Tutte queste spese, se opportunamente documentate, congrue ed inerenti all’attività professionale, sono interamente deducibili dal reddito professionale al momento del loro sostenimento (principio di cassa). In caso di accertamento, è onere del contribuente non solo mostrare la documentazione relativa agli acquisti (le fatture) ma anche provare che i costi sostenuti abbiano i predetti requisiti.
Sono previste delle eccezioni in relazione alla tipologia del costo sostenuto che vedremo di seguito nel dettaglio nel dettaglio.
I beni strumentali, con un costo unitario superiore a 516 euro vengono dedotti secondo il piano d’ammortamento, le spese di ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli immobili utilizzati per l’esercizio della loro professione, i canoni di leasing (con alcune limitazioni) ecc.
In relazione alle spese promiscue, ovvero quelle riferite sia alla sfera professionale sia a quella personale è necessario fare un approfondimento.
LE SPESE PER I DIPENDENTI E LE LORO TRASFERTE
Anche le spese sostenute per i dipendenti rappresentano dei costi deducibili integralmente, tra queste viene compresa anche la quota TFR maturata durante il periodo d’imposta. Per i dipendenti inoltre sono deducibili le spese per vitto e alloggio giornaliero per le trasferte svolte in Italia, fuori dal proprio comune fino a € 180,76 al giorno.
I buoni spesa omaggiati ai dipendenti sono deducibili nella misura massima di 258,23 euro annui a dipendenti e, entro questa soglia, sono non tassabili e non soggetti a contribuzione.
I buoni pasto, se elettronici, sono deducibili nella misura massima di € 8 al giorno (€ 5,29 i cartacei); entro tali soglie per il dipendente percipiente non sono ne tassabili ne soggetti a contribuzione.
LE SPESE PER ALBERGHI E RISTORANTI
Se il professionista si fa rilasciare la fattura è possibile dedurre il 75% dei costi nel limite del 2% dei compensi fatturati in un anno e detrarre il 100% dell’IVA. Se il professionista non si fa rilasciare la fattura ma ha soltanto una ricevuta sarà sempre possibile dedurre il 75% del costo ma non sarà possibile detrarre l’IVA.
Il tetto di deducibilità si abbassa dal 2% all’1% nel caso di spese qualificabili come “spese di rappresentanza”.
I buoni pasto sono largamente utilizzati da imprese con dipendenti ma possono anche essere utilizzati da liberi professionisti autonomi con partita IVA. Chiaramente la fattura dell’azienda che emette i buoni che ti verrà consegnata ti darà la possibilità di dedurre il 75% del costo complessivo di tutti i buoni (sempre con il limite del 2% dei compensi annui) e detrarre interamente l’IVA. Stesso trattamento del resto che si applicherebbe se ti emettesse la fattura il singolo ristorante o la classica pizzeria.
Capita di frequente che un libero professionista per espletare l’incarico affidatogli sostenga delle spese per i pasti e per l’alloggio che possono essere addebitate al cliente finale/committente.
In queste situazioni vanno distinti due casi:
- se le spese alberghiere e per la somministrazione di alimenti e bevande sono sostenute nell’ambito di un incarico professionale, il professionista le può dedurre al 100% se le ri-addebita analiticamente al committente finale.
- se le spese alberghiere e per la somministrazione di alimenti e bevande sono invece in nome e per conto del cliente/committente finale e le fatture emesse da alberghi e ristoranti non sono intestate al professionista ma al committente/cliente finale la situazione è completamente diversa. Il professionista infatti non potrà dedurre alcun costo in contabilità (le fatture infatti non sono intestate a lui); chiaramente si farà rimborsare nella fattura che emetterà oltre al suo compenso anche queste somme anticipate a livello finanziario.
GLI OMAGGI AI CLIENTI (CESTE NATALIZIE E REGALI VARI)
Di solito dicembre è il mese dei regali. Se il professionista vuole omaggiare i propri clienti regalando gratuitamente dei piccoli pensierini, le fatture per l’acquisto di tali beni possono diventare una opportunità anche per dedurre i costi sostenuti. Sempre nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta, bisogna stare attenti al valore unitario del bene oggetto dell’omaggio.
Se regalate ai vostri clienti oggetti che costano meno di 50 euro ciascuno potrete infatti dedurre il 100% del costo della fattura di acquisto (ad esempio una fattura di 500 euro con 25 panettoni che costano ciascuno 20 euro è deducibile al 100%). A differenza delle imprese però che possono detrarre anche l’IVA nella fattura di acquisto, il professionista è bene che non la detragga in modo da non assoggettare ad IVA la cessione gratuita dei beni ai suoi clienti.
DEDURRE LE SPESE PER AUTOMOBILI
Purtroppo negli anni le spese per le automobili del professionista hanno subito una riduzione delle percentuali di deducibilità e detraibilità. Ad oggi i costi per l’acquisto / il noleggio / il leasing di un auto, cosi come i costi per carburanti e lubrificanti e manutenzione e riparazione dell’auto sono deducibili nella misura del 20% mentre l’IVA è detraibile al 40% e limitatamente ad un veicolo. Il limite massimo di spesa per l’acquisto e il leasing di un auto vettura è di € 18.075,99, mentre per il noleggio il limite di spesa annua del canone è di € 3.615,20
LE SPESE DI VIAGGIO E TRASPORTO DEL PROFESSIONISTA
Rispetto alle spese per l’automobile, le spese di viaggio o trasporto sono interamente deducibili, se inerenti all’attività. In ogni caso, se la trasferta del professionista è all’interno del comune in cui ha la sede dell’attività, i costi non potranno essere dedotti. Se la trasferta avviene con l’utilizzo dell’auto del professionista valgono le regole generali per la deducibilità dei costi per il carburante.
Infine, rientrano nel limite annuale di deducibilità di € 10.000 le spese di viaggio e trasporto necessarie per partecipare a degli eventi formativi.
IL PROFESSIONISTA CHE ESRCITA LA PROFESSIONE IN CASA
Se il professionista esercita la propria attività presso l’abitazione principale, non ha quindi la disponibilità di un ufficio, è possibile dedurre i costi relativi a utenze, bollette, affitto, spese condominiali e altri costi per acquisto di servizi e beni nella misura del 50% dell’importo.
Le bollette del telefono della casa-studio ad esempio sono deducibili per la metà e non c’è alcun bisogno di dimostrare che le telefonate siano state effettuare durante l’orario di lavoro o soltanto verso i propri clienti e
fornitori. Idem per la bolletta del servizio elettrico dell’abitazione adibita anche a studio professionale: anche se nell’area destinata all’attività lavorativa c’è soltanto una lampada led mentre nel resto dell’abitazione ci sono 20 punti luce e tantissimi elettrodomestici attaccati alla rete elettrica non va fornita alcuna giustificazione. Stesso discorso è possibile farlo per le spese condominiali: sempre il 50%.